[Pillole di Self] Impaginazione

citazione libro

Anche se non si è grafici, si può fare un’impaginazione semplice e ottenere un file finale idoneo per la stampa per il proprio libro.

Se vuoi un’impaginazione particolare, inserire immagini, capolettera, decori sui numeri di pagina, ti consiglio di rivolgerti a un grafico professionista, se invece ti basta un file finale classico, puoi tranquillamente farlo da solo con Word, OpenOffice, LibreOffice o gli strumenti di impaginazione offerti da Amazon, Youcanprint o Streetlib.

In questo articolo spiegherò come impaginare con OpenOffice (software gratuito), ma le istruzioni si adattano con qualche lieve differenza a tutti gli altri software.

ATTENZIONE: L’impaginazione trattata è solo per l’interno. La copertina deve essere impaginata a parte e la maggior parte delle volte necessita l’intervento di un grafico.

Formato
Primo grosso dilemma dell’autore: Che formato scelgo?
Io consiglio sempre di dare una scorsa alla tua libreria. Scegli un libro di cui ti piace il formato, guardalo attentamente e valuta se possa andare bene per la tua storia. Poi misuralo: hai trovato il formato perfetto!
Nota bene: Quando ordinerai il tuo libro ti verranno proposti i formati standard, prendi quello che più si avvicina a quello che desideri. Nel caso di Amazon i formati proposti sono leggermente diversi da quelli italiani, in generale i libri Amazon sono più alti e stretti.
Io prediligo il formato 15×21 cm, ma ce ne sono di tutti i tipi, anche quadrati o orizzontali.
Scelto il formato di base, apri OpenOffice e crea un nuovo documento: File>Nuovo>Documento di testo.
Nel menù Formato>Pagina puoi già impostare il formato scelto (esempio 15×21).

Margini
I margini devono essere impostati a secondo di quanto è grande il formato: per il formato che consiglio, di solito applico: 1,5 cm in alto, destra e sinistra, mentre per il margine in basso metto 2 cm. Questo perché, otticamente l’impaginato risulta migliore, inoltre in basso andranno inseriti i numeri di pagina. Non scendere mai sotto i 1,5 cm di margine perché rischi che il testo vada a finire troppo a ridosso della piega centrale del libro rendendo la lettura difficoltosa. Se nel libro che hai scelto come riferimento noti dei margini più accattivanti, misurali e applicali al tuo file.

Lingua
Una cosa da fare nell’immediato è andare su Strumenti>Lingua>Per tutto il testo e scegliere Italiano, se non si fa questo passaggio, si rischia che la sillabazione venga sballata.

Attenzione! Se stai importando un testo già esistente dentro OpenOffice ti consiglio di selezionarlo tutto e con il tasto destro scegliere “formattazione predefinita”. Questo azzererà tutti gli stili vecchi e potrai iniziare a riformatore titoli e paragrafo. Consiglio questa opzione per partire da un testo “pulito” per non avere problemi di sovrapposizione di stili con l’andare del tempo.

Ora bisogna settare gli stili di testo. Su OpenOffice, nella barra laterale, c’è un menù molto importante che definisce il font e lo stile del tuo carattere. Col tasto destro cliccare sopra la dicitura “predefinito” e poi su “modifica”. Si aprirà il pannello che definisce lo stile del nostro impaginato. Io uso Times New Roman 12 punti, ma puoi usare anche un Georgia o un Arial. Ti sconsiglio di usare font troppo fantasiosi perché poco leggibili. Per l’Arial (che è leggermente più grande del Times) puoi diminuire la grandezza del font fino a 10 punti, non sconsiglio di scendere sotto, altrimenti potresti rendere difficoltosa la lettura. Non ingrandire il font oltre 12 punti perché l’impaginato potrebbe risultare “pacchiano”.

Rientro e spaziatura
Qui di solito formatto: “Prima riga” 0.5 cm, questo fa sì che a ogni nuovo capoverso il testo “rientri” di 5 mm rendendo la lettura più agevole. Interlinea: singola.

Allineamento
Giustificato. Ultima riga: Sinistra. Questo fa sì che il testo si incolonni in maniera ordinata andando da un margine all’altro della pagina senza creare fastidiosi testi “a bandiera”.
L’allineamento giustificato ha un grande problema: se privo di sillabazione tende a “separare le lettere in un effetto estetico piuttosto sgradevole, quindi quando si applica, bisogna per forza attivare la sillabazione. Per questo ci viene in aiuto il pannello “Flusso di testo” in cui dobbiamo spuntare la casella “sillabazione automatica” e selezionare “2 caratteri a fine riga” e “2 caratteri a inizio riga”. Tutte le altre sotto-finestre (bordo, capolettera ecc.) sono opzioni in più che sei libero di provare per arricchire il tuo testo. Io ho suggerito solo i punti fondamentali, fatto questo puoi premere OK e il tuo testo è pronto per essere scritto. La cosa bella di questo pannello è che se per caso un giorno volessi cambiare font non devi farlo manualmente (selezionando capitolo per capitolo per non incidere anche sui titoli) ma ti basta aprire questo pannello, cambiare il font e automaticamente il testo verrà aggiornato.

Ora fai lo stesso procedimento alla voce chiamata “Intestazione 1” che determina lo stile dei titoli. Se pensi che inserirai anche dei sottotitoli, imposta anche “Intestazione 2”. Anche qui la motivazione è semplice: a tutti i titoli andrai ad applicare questo stile, e se un giorno vorrai cambiare, ti basterà andare a modificarlo e tutti i titoli si aggiorneranno immediatamente. Inoltre i campi “Intestazione 1, 2 ecc.” sono molto importanti per la creazione automatica degli indici che spiegherò più sotto. Ai titoli di solito mi limito a dare:
-uno stile grassetto,
-un allineamento centrato,
-nessuna sillabazione,
-grandezza massima 14 punti.
Nei titoli puoi essere più fantasioso e scegliere anche un font meno convenzionale, ma stai attento a non usare un font giocoso se il tuo libro è un horror, ad esempio. Creeresti una discrepanza concettuale. Se puoi evita l’uso del Comic Sans che è un font considerato (io non mi associo a questa opinione) non professionale e molti (stupidamente) considereranno il tuo libro da buttare solo perché hai usato questo font.

Sei pronto per iniziare a scrivere.
Una volta buttati giù i testi, seleziona i titoli uno ad uno e fai doppio click sulla voce “Intestazione 1” la formattazione si applica in automatico.
Il paragrafo, invece, essendo il testo predefinito dovrebbe già avere la formattazione da te scelta, per essere sicuro basta che lo selezioni e ti assicuri che la voce “predefinito” sia selezionata altrimenti fai doppio click su di essa.

Interruzione di pagina
È uno strumento fondamentale per l’impaginazione. Molti, per mandare il nuovo capitolo a caso premono ripetutamente “invio”. Non c’è niente di più sbagliato: nel caso si aggiungesse del testo al capitolo precedente, il titolo scorrerebbe in basso e bisognerebbe sempre andare a “riportarlo su” con il backspace.
L’interruzione di pagina evita che succeda questo: quando hai finito il tuo capitolo premi ctrl+invio (oppure Inserisci>Interruzione manuale> Interruzione di pagina) e il nuovo paragrafo andrà automaticamente all’inizio di una nuova pagina, se aggiungerai testo al capitolo precedente non avrai più il fastidio di dover riposizionare tutti i capitoli successivi.

Siamo nel 2020 e c’è ancora gente che porta il nuovo capitolo nella pagina successiva usando “invio”.

Confusio

-Numeri di pagina
Ultimo step per avere un libro dall’aspetto professionale. Clicca su Inserisci>Piè di Pagina>Predefinito. Clicca dentro il rettangolo che apparirà a fondo pagina pagina e dagli un allineamento centrale con l’apposito tasto, poi vai su Inserisci>Comando di Campo>Numero di pagine. Automaticamente tutte le pagine verranno numerate. Non preoccuparti se il numero risulta dentro un quadratino grigio: è solo una visualizzazione che indica che è un campo dinamico (che si aggiorna automaticamente se aggiungerai pagine). In fase di stampa il quadratino grigio non sarà presente. Consiglio di mettere i numeri di pagina CENTRATI.

Consiglio poraccio: Nonostante usi questo programma da anni non ho mai capito come si toglie il numero da alcune pagine, lasciando inalterata la sequenza (ad esempio nelle prime pagine i numeri non ci dovrebbero andare) io quindi mi limito a creare un quadrato bianco con lo strumento “forma rettangolare” (1) e appiccicarlo sopra ai numeri che non voglio si vedano (2) e poi dargli un colore bianco (3) LOL È comunque il metodo più veloce che ho trovato. Mi raccomando però: “elimina” i numeri scomodi solo a libro finito in modo da non trovare “rettangoli bianchi vaganti” nell’impaginato che magari per sbaglio vanno a coprire pezzi di testo del romanzo!

-Sommario
Se il lavoro con Intestazione1 è stato eseguito correttamente, sarà molto facile creare il sommario.
Clicca nella pagina dove vuoi crearlo e scegli Inserisci>Indici e tabelle>Indici e tabelle. Comparirà una finestra dove praticamente non toccheremo nulla e daremo OK. (Si possono formattare e sperimentare molte cose, ma non mi soffermerò in quanto questa è una guida base).

Se è andato tutto bene comparirà un indice come questo qui sotto.
NB: il fatto che sia tutto sottolineato di grigio indica solo che si tratta di campo dinamico: in stampa le parti grigie non si vedranno.
NB2: Se allungate o modificate il testo con relativo spostamento di numeri di pagina, dovete AGGIORNARE l’indice cliccando spra con il tasto destro e premendo “Aggiorna indice e tabelle”.

-Esportazione
Quando il tuo file sarà pronto dovrai esportarlo per la stampa. Trattandosi di un’impaginazione semplice non dovrai inserire abbondanze e segni di taglio, quindi ti basterà fare: File>esporta nel formato PDF e settare le seguenti impostazioni:
Intervallo: Tutto (significa che esporterai dalla prima all’ultima pagina)
Immagini: Compressione senza perdite (anche se probabilmente non ci sarà nessuna immagine nel tuo testo.
Generale: PDF/A-1a (formato standard per stampa).

Attenzione: Nel caso inserirai immagini nel testo fai bene attenzione a non inserirle troppo vicino ai margini, possibilmente tienile dentro la griglia di impaginazione. Soprattutto Amazon non tollera le immagini vicino ai bordi e te le farà ridimensionare fino a quando non lo riterrà opportuno (ti comparirà un messaggio di errore sulla piattaforma).
Youcanprint tollera invece le immagini vicino ai bordi, ma per evitare risultati spiacevoli in stampa ti consiglio comunque ti tenerle nella griglia del testo.

Debora Ferretti

Vai a Miscellene – appunti sparsi sul self-publishing

Ashes of the Phoenix – Le Ceneri della Fenice ora disponibile in inglese!

Da poco sbarcato negli store online, “Ashes of the Phoenix – The Fade” è la trasposizione in inglese del mio romanzo! Edito da Tektime e tradotto dall’eccellente Maria Calabretta è disponibile in epub, mobi e cartaceo.

Intervista a JFM (ma sono io!)

Ci sono persone addirittura interessate a quello che dico!
Un po’ di blablabla sul mio romanzo, dal sito Curiosando!

 

  • Le Ceneri della Fenice - The FadeParlaci di te, autrice: «Sono una scrittrice in erba che si cela dietro lo pseudonimo di Jane Fade Merrick. Questo perché ho grossi problemi mentali per cui provo una vergogna immane nel far sapere alle persone che mi conoscono che ho scritto e (auto)pubblicato ben tre libri. Va da sé che vendere i suddetti diventa praticamente impossibile, visto che solitamente la prima forma di guadagno sono i parenti e gli amici, ma io sono una persona a cui piace sperimentare, quindi sto provando nuove strategie di marketing per la vendita a perfetti sconosciuti.»
  • Qual è il titolo del tuo libro? «Per ora vi parlerò solo del mio romanzo principale, cioè “Le Ceneri della Fenice” che è una storia in due volumi (sottotitolati corrispettivamente in “The Fade” e “Living Hell”).»
  • A quale genere appartiene? «Già qui vado in crisi mistica. Come la famosa frase nel film d’animazione Balto “Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è. Se solo capisse quello che è.” LOL Posso dire che il mio romanzo è uno “Slice of Life” cioè uno spaccato di vita. Questa categoria non è ancora “ufficializzata” in Italia (e mi sa nemmmeno in USA), ma è molto in voga in Giappone. Questo romanzo non è una storia d’amore, anche se d’amore (non romantico) si parla; non è un chicklit, anche se parla di una ragazza; non è un’avventura, perché appunto parla di uno spaccato di vita quotidiana, quindi ho sempre avuto problemi a catalogarlo. Alla fine lo devo buttare nel “calderone” della “narrativa generale” ma è piuttosto deprimente.»
  • Le Ceneri della Fenice 2 - Living HellCome è stato pubblicato? «Ho scelto l’auto-pubblicazione. All’inizio per gioco, perché realmente non credo di essere una grande scrittrice e non cerco i grandi numeri. Poi col tempo mi sono resa conto che questo metodo di pubblicazione vale. E vale tanto. Quindi lo sto sviluppando cercando tutti gli stratagemmi che possano aiutare uno scrittore auto-prodotto a raggiungere un pubblico. Ancora, non lo faccio per raggiungere grandi numeri ma per sperimentare le sue potenzialità e adesso che ne so un po’ di più cerco di spronare altri autori a seguire questa strada (ho scritto una guida gratuita al self publishing su wattpad). Perché se un libro vale, secondo me, merita di essere pubblicato e visto che le grandi case editrici adesso hanno altri parametri di selezione, l’autopubblicazione potrebbe essere una validissima alternativa.
    Ho scelto di pubblicarmi con Youcanprint…

LEGGI TUTTA L’INTERVISTA QUI

 

Pillole di self #7

Booktrailer Sì/No/Forse/Bho!

Cosa è un booktrailer?

Come per un qualsiasi trailer che vedete al cinema, un booktrailer è un breve video di presentazione del vostro libro, un file multimediale che dovrebbe incuriosire futuri lettori a volerne sapere di più sulla vostra storia.

Un bel booktrailer semplice ma efficace

Conviene fare un booktrailer?

Credo sia una scelta del tutto soggettiva. Il mio parere è no. Primo perché è un investimento abbastanza importante (di tempo, o soldi, o entrambi), secondo perché la maggior parte dei booktrailer che ho visto in giro (specie quelli “caserecci”) invece di invogliarmi a leggere il libro mi hanno fatto salire l’odio verso lo stesso.

Il booktrailer, come per la copertina, deve essere di qualità, incisivo, convincente e queste qualità riescono a ottenerle solo dei professionisti del settore.

Il booktrailer è un mezzo di comunicazione delicato e basta poco per trasformarlo da ciò che dovrebbe essere, a uno slideshow casalingo che rischia di dare l’effetto delle famose diapositive delle vacanze. Poco importa se sotto mettiate la hit del momento ad accompagnare le immagini, il risultato finale sarà che l’utente chiuderà il video prima che il titolo della vostra opera compaia sullo schermo.

Detto questo vi elenco una serie di errori da evitare nella realizzazione di un booktrailer:

  • Farlo durare più di un minuto (l’utente medio chiude un video allo scoccare del sessantesimo secondo, a meno che non stia vedendo qualcosa che lo interessava a proiori)
  • Usare video o immagini pixelate (oltre ad essere visivamente fastidiose, potrebbero indurre a pensare che anche la qualità del vostro libro sia dello stesso livello delle immagini)
  • “Schiaffare” nel video immagini o riprese in verticale quando il formato è visibilmente in orizzontale (creando quelle terribili bande nere sul video)
  • Usare a casaccio spezzoni di video in formato 16:9, poi in 3:4, poi in cinescoop (leggi sopra)
  • usare caratteri che non si leggono bene (anche se sono graziosi, se non si leggono come fate a catturare l’utente?)
  • usare frasi di autocelebrazione: “il thriller più sconvolgente del mondo/Il romanzo rosa che è diverso da qualsiasi altro” (Che sono l’apoteosi della spocchia e vi rendono antipatici).

proportions video

Fonte: chimerarevo.com

Altri errori da evitare, soprattutto se pubblicate un libro da cui volete trarre profitto:

  • usare spezzoni di film famosi e/o
  • immagini di attori/attrici e/o
  • musiche con copyright

Sconsiglio a priori di usare le tre cose sopra citate, ma se state pubblicando una storia senza scopo di lucro (ad esempio su Wattpad) siete parzialmente giustificati.

Update Agosto 2018: In barba alle mie stesse regole, ho realizzato un booktrailer per il mio libro usando un pezzo di musica con copyright. Faccio schifo, lo so!

Come realizzare un booktrailer
Programma

Per prima cosa serve un programma che metta in sequenza le immagini. Non ho nessuna remora a dire che anche un Windows Movie Maker potrebbe esservi utile, perché alla fine il programma è solo un mezzo e non influisce sul risultato finale, se viene fatto con criterio. (NB. non uso MovieMaker dal 2000, quindi non so che qualità di video riesce ad esportare oggigiorno, ma credo che un 16:9 in HD lo faccia). Se si usa un ambiente Apple ci si può affidare a imovie.

Se non si hanno questi programmi se ne possono scaricare molti da internet. ATTENZIONE: quando si cerca un programma qualsiasi, non digitare mai “gratis” o “gratuito” ma ”open source”. La differenza è che il programma gratis potrebbe essere una demo che dopo scaduta ti constringe all’acquisto, mentre un programma open source è sviluppato per la sua condivisione gratuita e illimitata.
Un programma di montaggio open source che ho testato è DaVinci Resolve; anche Blender (il programma per animazione 3D) ha una sua interfaccia per il montaggio video.

Video, audio e musica

Come sopra accennato, avere del materiale di propria produzione sarebbe consigliabile e renderebbe il video molto originale, ma se non si dispone di queste risorse su pixabay.com ci sono moltissimi video gratuiti in alta risoluzione da scaricare per creare il proprio booktrailer, stessa cosa per le immagini.
Su questo sito freemusicarchive.org si trovano molte canzoni. Se durante la ricerca si seleziona la categoria CC significa che bisogna mettere i crediti all’autore alla fine del video, se invece si cerca “public domain” (detti anche file CC0 (c-c-zero)” i crediti si possono omettere.

Io consiglio comunque di mettere i credit degli spezzoni video e audio che avete scaricato, per ringraziare coloro che li hanno messo a vostra disposizione.
Se volete cimentarvi nel doppiaggio del vostro video, mi raccomando di prendere una persona con una buona dizione, senza accenti e che registri un audio di qualità, senza fruscii e rumori di sottofondo. Se avete uno speakerato non professionale, tanto vale eliminarlo del tutto e usare le parole in sovraimpressione.

Altro bel booktrailer che sfrutta la brevità, un bel contrasto di colori (verde e viola) e un buono speakeraggio

Realizzazione

È la parte più complicata, su questa non posso darvi nessun consiglio tranne quello di farvi delle domande: di che genere è il vostro libro? È un romanzo romantico, che viene rappresentato bene da immagini dello stesso genere (tramonti, rose che sbocciano)?
È un thriller psicologico che potrebbe incuriosire con una sequenza di immagini confuse accompagnate da una musica distorta che crea tensione?
Guardatevi i trailer di film del genere del vostro libro e prendete spunto, se volete sperimentate: non è detto che il booktrailer di thriller psicologico non possa essere il video una rosa che sboccia, ma accompagnato da una musica disturbante di sottofondo.
Buttate giù una scaletta: generalmente un booktrailer è un misto armonico fra frasi (in sovraimpressione o lette) musica e immagini. Potete scegliere una frase significativa su cui ruota il vostro romanzo e provare a costruirci qualcosa intorno, mi raccomando di non fare lungometraggi: perderete solo tempo e nessuno (che non sia vostro parente o fidanzato/a) arriverà mai alla fine dello stesso.

Banalità

Cose secondo me da evitare:

Booktrailer-riassunto: “Anna è una donna solare, aperta, ma il suo cuore è relegato nel cassetto assieme ai suoi sogni / Luigi è scontroso, taciturno e si chiude sempre in casa dopo le otto ore passate in ufficio / I due si incontreranno e si ameranno, ma Luigi nasconde un segreto, riuscirà Anna ad accettarlo?”
Fa pensare che il vostro romanzo sia lo stesso di centomila altri.

Booktrailer-mistero: Il mistero è una marcia molto potente per acquisire nuovi lettori, ma bisogna calibrarlo bene, fare un booktrailer troppo enigmatico potrebbe far dimenticare l’utente di voi un secondo dope aver chiuso il video. “La creatura scarlatta” / È vicino a te ⁄ Ti osserva / E non sai cosa vuole”. Ok, intrigante, ma perché dovrei leggere il tuo libro invece di uno di Stephen King?

Esportazione del video

Una volta finito il vostro booktrailer resta il problema di come esportarlo. Vi indico qui sotto dei formati standard con cui potete star sicuri della buona resa del video. Attenzione: questi formati vanno settati quando cominciate un nuovo progetto, inutile montare un video con dei settaggi e poi pretendere di esportarli con altri.

Non sono molto ferrata, quindi potrebbero esserci settaggi migliori, ma questi sono quelli che uso io di solito:

Formato video: HD 1920×1080 (corrisponde al 16:9)
Frequenza fotogrammi: 25 f/s
Quando esportate:
Estensione del file: .mp4
Formato video: HD 1920×1080
Frequenza fotogrammi: 25 f/s
Codec video: H.264
Audio: 44mhz stereo
Codec Audio: ACC

Se non disponete di quei codec provate uno fra quelli proposti ed esportate, valutate poi la qualità audio/video dal risultato finale
NB: se usate musica o video di scarsa qualità, è ovvio che nel video finale saranno scarsi a prescindere.

Dove pubblicare il booktrailer?

Una volta esportato, il video può essere pubblicato su qualsiasi social, Facebook, Youtube, Vimeo e infine condividerlo col mondo.

Bel booktrailer che gioca con l’alternarsi di testi e un’unica ripresa video (forse un po’ lungo, ma efficace)

Un bell’articolo sui booktrailer di Cetta De Luca cettadeluca.wordpress.com/2016/02/08/i-libri-nel-web-come-promuoverli-con-il-booktrailer

Vai alla pagina principale della miniguida Dal Bit alla Carta

Pillole di self #5

Lost in impagination

le ceneri della fenice wip coverUna volta finito il vostro romanzo e apportato il dovuto editing, rimane il dilemma di che formato scegliere per l’impaginazione, che tipo di carta, se con o senza alette.
Per prima cosa io consiglio di dare un’occhiata ai libri che avete in libreria e prendere quello che più vi ispira come formato e manegevolezza. Una volta individuato basta armarsi di un righello e segnarsi quelle misure. I libri generalmente hanno tutti formati standard che differiscono di circa mezzo centimetro.

Generalmente i due formati che prediligo io sono 15×21 o 17×24 cm, il primo è molto maneggevole e il secondo valorizza parecchio la cover, quindi alla fine è solo una scelta puramente personale.

Una volta individuato il vostro formato, aprite il vostro file in word (o openoffice) e impostate la pagina con quelle dimensioni. Stabilite dei margini che diano abbastanza respito al testo (io per esempio ho scelto 2 cm su tutti i lati).
Scegliete un font leggibile (esempio Times New Roman) di dimensione 12, un’interlinea singola e procedete a formattare il testo.  Con questi primi accorgimenti potete vedere che numero di pagine sarà il vostro libro e valutare l’eventuale costo copia e prezzo di copertina (l’argomento è maggiormente approfondito QUI).

Per il tipo di carta, anche qui ci sono molte scelte su cui giostrarsi. Se state pubblicando un romanzo consiglio una carta usomano da 100 gr (trovate anche quella da 80 gr – per rendervi conto è la comune carta da fotocopie – ma io la trovo un po’ fina), generalmente si sceglie il colore avorio  che viene considerata una tonalità che dà più “valore” all’opera). Io preferico la carta bianca, che mi fa sembrare il romanzo più moderno, ma anche questo è un fatto molto personale, a parere mio.

Il discorso cambia se state impaginando un fumetto o un catalogo fotografico: nel caso abbiate bisogno di stampare immagini a colori consiglio una patinata lucida, ma è comunque una scelta da valutare caso per caso.

Le Ceneri della Fenice 2 - Living HellPassando alla cover consiglio sempre di scegliere una grammatura minima di 300 gr e di plastificarla, per renderla resistente all’usura. Io prediligo la plastificazione opaca, ma anche la lucida ha la sua funzionalità se avete delle copertine in cui deve risaltare il nero lucido.

Fino ad adesso ho evitato l’uso delle alette nei libri, perché non le ritengo necessarie al mio fine, ma le consiglio a chi vuole dare un valore aggiunto al libro dal punto di vista estetico. Le alette oltre alla funzione pratica di spazio in più per la bio o un’eventuale prefazione, rendono il prodotto finale più “corposo”, più rifinito. Naturalmente sono un costo in più, quindi va valutato se effettivamente necessario.

Buon self-publishing!

 

 

 

Pillole di self #4

Le Ceneri della Fenice 2 - Living Hell

Dilettandomi nella grafica, prediligo parlarvi dell’aspetto prettamente estetico di un libro self.
Come ben sapete si dice che “un libro non si giudica dalla copertina”, ma – effettivamente – quando vedo certe cover di autori autopubblicati mi viene solo voglia di scappare diecimila miglia lontano. Non curare l’aspetto grafico potrebbe essere un grosso punto a sfavore per il vostro libro, perché una cover “raffazonata” fa pensare che anche il contenuto interno non sia a un livello accettabile da poter venire letto.

Un interessante articolo sugli errori da evitare nelle copertine dei libri

Come eludere l’effetto “horror” nel vostro libro? Principalmente consiglio di contattare un illustratore o un grafico professionista, ma se – come me – siete perennemente a corto di fondi, potete sempre “attingere” da siti che offrono immagini ad alta qualità, di bellissimo impatto e totalmente gratuite.
I siti da cui mi servo io sono: unsplash.com e pixabay.com (altri siti interessanti sono listati in questo articolo di Extravergine d’Autore)
Le Ceneri della Fenice - The FadeUnsplash lo trovo migliore per l’originalità delle foto. Pixabay è più completo perché offre anche illustrazioni, ma è un sito molto “abusato”, quindi molte delle immagini che ritenete perfette per la vostro cover potrebbero già essere state prese e utilizzate da qualcun altro. Ed ecco qui un rovescio della medaglia dell’attingere da siti che offrono immagini gratuite: un altro autore potrebbe usare o aver già usato un’immagine uguale a quella scelta da voi, facendovi ritrovare con due libri dalle cover estremamente simili. In questo caso, nessuno dei due può avere “rivalsa” sull’altro autore (anche se ha pubblicato prima) perché l’immagine, appunto, è esente da diritti e chiunque ha diritto ad usarla. Ad ogni modo, se usate immagini gratuite prese da questi siti, credo sia doveroso mettere i credits dell’artista in quarta di copertina, per ringraziarlo e valorizzare il suo lavoro che sicuramente farà risaltare il libro appena pubblicato.

 

JFM consiglia: Due Aprile di Manuela Mannino

Da ora in poi il giovedì sarà dedicato a consigliarvi romanzi di altri autori Wattpad.
Oggi vi parlerò di un libro fuori dagli schemi (perchè su Wattpad, udite, udite, potete trovare anche libri che non parlano di teenager che vengono consensientemente stuprate da badboy con la faccia di Harry Styles)!
Scusandomi con Manuela Mannino per aver messo nella stessa frase il suo libro e Harry Styles, oggi vi parlo di Due Aprile. https://www.wattpad.com/story/67679775 (in corso).
Questa è una delle prime storie che ho trovato su Wattpad, ha anche vinto, meritevolmente, il premio Wattys 2016.
Il due aprile è la giornata dedicata all’autismo ed è proprio da questa data che l’autrice fa scaturire il suo racconto, un misto fra una narrativa poetica mescolato ad una critica consapevole della cruda realtà. L’autismo è ai giorni nostri ancora un tabù, un mistero, qualcosa che ci sfiora ma non comprenderemo mai appieno. Ed è questo l’intento dell’autrice, trascinarci nel baratro insieme alla protagonista che, invece, dell’autismo ha fatto la sua malattia, perché la vive tutti i giorni, da sola affronta il mondo con e per suo figlio, colpito da questa sindrome.
Il racconto si svolge in prima persona e ci sviscera per filo e per segno una quotidianità distrutta da questo orco invisibile, una realtà vista con occhi consumati, una donna che lotta da sola, perché il resto del mondo non potrà mai capire cosa significhi davvero quello che sta passando; ma il tutto narrato attraverso una poetica che ti culla, ti immedesima, ti fa comprendere, ti fa sperare che un raggio di sole possa entrare nella vita di questa persona, per lenire anche un po’ la nostra coscienza di spettatori esterni.
Quindi se volete ricredervi sulla qualità delle storie che girano su Wattpad, cominciate da questa =)
L’autrice ha anche da poco pubblicato il suo primo libro in self publishing, Anonima, che ovviamente consiglio. Lo potete visionare e, spero, acquistare, a questo link! https://bookabook.it/prodotto/anonima/

anonima Manuela Mannino

Pillole di self #3

Continua il discorso dell’articolo precedente sull’investimento che deve affrontare un aspirante scrittore di self. Sempre in base allo specchietto semplificato che ho creato, oggi approfondirò quello che chiamo investimento business.

schema costi selfpublishing

Se si è disposti e possibilitati a spendere una cifra maggiore che si aggira intorno ai 200 euro, si può cominciare a ragionare su un tipo di business molto più remunerativo che include la vendita diretta al pubblico. La strategia secondo me, ideale, è comprare un ISBN, mandare in stampa il proprio volume e acquistarne un minimo di 11 copie. YCP offre un comodo specchietto riepilogativo a scaglioni di quando andreste a spendere a singola copia, una volta immessi tutti i dati e le caratteristiche del volume finale che volete stampare. www.youcanprint.it/invia-file-tesi/preventivo.html?tipo=pubblicazione

pubblicare con youcanprint

Da ciò che si vede in basso a destra di questa immagine, il costo della singola copia diminuisce all’aumentare delle copie acquistate. Quindi, ad esempio, se avete in mente di comprare 20 copie del vostro volume, vi consiglio di acquistarne 21, perchè andreste allo scaglione successivo, ottenendo un risparmio immediato di 16 euro (sulla base del libro che mostro nell’esempio). Attenzione: i costi mostrati in questo schema rappresentano quanto il libro verrà a costare a VOI autori, non è il prezzo finale al pubblico (detto anche prezzo di copertina).

Oltre a questi accorgimenti, il vantaggio di comprare delle copie, sta nel fatto di intascare immediatamente i ricavi delle vendite.
Ad esempio se vendeste al pubblico un libro al prezzo di 13 euro (che a voi è costato intorno agli 8 euro l’uno), incassereste immediatamente 6 euro. Ovviamente prima di considerare un eventuale guadagno, dovrete vendere tutte le copie necessarie per recuperare i soldi spesi. Ad esempio: se io spendessi sui 100 euro (come mostrato nello schema) per comprare 11 copie e le vendessi a 13 euro l’una, per far paro dovrei vendere prima 8 copie. Dalla nona in poi, comincerei a guadagnare.

Va da sé che se credete nel vostro lavoro, piazzare 8 copie sarà abbastanza facile, considerando che di solito, le prime persone a cui si propone sono amici e parenti. Altre copie possono esssere vendute organizzando presentazioni nella vostra città e dintorni. Consiglio spassionatamente di farle all’interno di circuli culturali o librerie indipendenti, le quali ci tengono a promuovere la cultura e sicuramente diffonderanno la notizia dell’evento; farle in grandi catene di librerie potrebbe farvi rischiare che alla presentazione non venga nessuno.

Per finire, la nota dolente che non ho preventivato fino adesso: i costi aggiuntivi.
Per “confezionare” un libro adatto alla stampa c’è bisogno di una figura professionale che vi curi l’impaginazione e la cover. Raffazzonare una cover con immagini prese da internet non è sufficiente per creare un file di stampa, c’è bisogno di fare una copertina “stesa” (cioè che include fronte, dorso e retro) con le sue giuste conversioni e gli sbordi per la stampa, e ovviamente di un impaginato interno sequenziale in PDF. Se siete in grado di farlo da soli, o avete un amico davvero disponibile a farvelo per piacere, siete fortunati. Altrimenti è un lavoro che va pagato.

Stesso discorso per l’editing: far leggere il vostro racconto ad amici e parenti potrebbe non essere abbastanza per ricevere una critica oggettiva della qualità del vostro lavoro. Anche qui, se siete oggettivamente in grado di valutare il vostro lavoro o avete una persona di fiducia disposta a valutare e correggere i refusi in maniera critica siete fortunati, altrimenti dovreste rivolgervi ad una persona a pagamento.
NB: Nel self publishing (purtroppo) pubblicano tutti e non tutti hanno le accortezze di creare un prodotto che si avvicina alla perfezione, quindi questa “categoria” viene spesso sminuita proprio per il fatto che in commercio si trovano libri dalle cover terribili e con testi interni altrettanto terribili, sta quindi alla vostra personale coscienza decidere se pubblicare un libro degno di questo nome o la prima stesura della prima cosa che vi è venuta in mente di scrivere.

Se volete approfondire di più, vi consiglio la miniguida Dal Bit alla Carta, gratuita su questo sito.

Pillole di self #2

Quanto si è disposti a spendere come autori self?
L’autopubblicazione ha dei costi molto variabili a secondo delle disponibilità economiche e degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Paradossalmente per autopubblicarsi potrebbero bastare solo 50 euro, cioè comprare un ISBN (30 euro) e decidere di stampare un solo libro da tenere come campione (15 euro + spese di spedizione all’incirca) per poi rendere le ulteriori copie reperibili solo online, le quali verranno stampate solo se qualcuno le ordina.
Questa opzione non tiene conto di costi aggiuntivi che sta a voi decidere se affrontare o meno: impaginazione, editing, presentazioni, partecipazioni a fiere, ecc. tutte cose utili alla qualità finale del libro e alla sua effettiva diffusione.

Un investimento minimo come quello sopra citato comporterà anche una maggiore fatica alla sponsorizzazione del libro che dovrà essere fatta quasi esclusivamente online, inoltre la mancanza di figure professionali per la realizzazione della cover, o di un buon editing potrebbero intaccare la veste finale del vostro romanzo.
Nulla dice, se siete sicuri e in grado di curare questi aspetti personalmente, che il vostro prodotto finale non sia al pari di uno edito da una casa editrice tradizionale.

Un altro piccolo ostacolo nella scelta di un investimento minimo sarà il guadagno: con la vendita esclusivamente online si guadagna una percentuale minima dalle vendite del libro, che verrà elargita solo al raggiungimento di 50 euro.

Con questo piccolo schemino ho sintetizzato la differenza fra investimento economy e business. Nella prossima pillola mi dilungherò su quest’ultimo. Nel frattempo potete leggere l’intera guida QUI.

schema costi selfpublishing

Pillole di self #1

Nasce oggi la mia rubrica del martedì #pillolediself dove darò delle brevi indicazioni su come si autopubblica, se non volete aspettare e apprendere tutto lo scibile di cui sono a disposizione potete leggere le guida completa QUI!

coste libriPillola #1

Selfpublishing: Quali sono i contro di questa scelta? Uno è sicuramente il prezzo di copertina che risulterà più alto rispetto a un libro delle stesse pagine di una casa editrice convenzionale.
Questo aspetto è del tutto giustificato: il vostro romanzo potrebbe essere stampato una copia per volta, quindi il prezzo di copertina viene calcolato sulla stampa di un SINGOLO LIBRO, da cui vanno detratti: costi di stampa, costi di spedizione, percentuale al distributore, percentuale al libraio, percentuale a YCP e infine percentuale a voi scrittori. Va da sè che il prezzo di copertina sale.
Quindi, se siete scrittori prolissi, che producete libri dalle 350 pagine in su, valutate bene se il selfpublishing cartaceo è la scelta giusta per voi, perchè potreste ritrovarvi libri dal prezzo di copertina superiore ai 20 euro.

Vi ricordo che tutti i miei libri sono autopubblicati, attualmente in offerta 3 di essi a soli 20 euro, spedizione inclusa! Leggi qui!